PERCHE’ PHAEDRA

 

 

Da dove proviene il nome del nostro gruppo?

E quali sono le ragioni che ci hanno indotto ad adottare questo nome di origine greca e mitologica?

Taluni potranno  indicare i “soliti motivi” ricorrenti nel mondo del progressive rock: la ricerca della magniloquenza e del fascinoso.Ebbene un po’ anche di ciò e perché no?

Tuttavia la storia è un po’ particolare e con svariati riferimenti .

Tutto ebbe inizio nel gennaio del 1993.Prima di Phaedra esisteva Ligeia con Gerardo e Claudio più un altro chitarrista.Un giorno lessi su una rivista d’annunci di un chitarrista che cercava un batterista per suonare rock progressivo.Dissi a Gerardo, anche a rischio di perderlo, che poteva essere l’occasione per lui.Era il 29 dicembre 1992.Tutto fu rimandato a dopo capodanno;così una sera ci accordammo con questo chitarrista e lo portammo alla nostra sala prove.Si chiamava Riccardo e decisamente il suo “guitar playing” era completamente diverso da quello degli amici chitarristi a cui eravamo abituati:questo possedeva un feeling  ed un gusto per il barocco e il classicheggiante che da anni io e Gerardo andavamo cercando.In quella prima sera che ci conoscemmo suonammo (o meglio “maltrattammo”) “Dancin’ with the moonlit knight “.Inutile dire che il sodalizio proseguì con entusiasmo finchè sentimmo l’esigenza d’un tastierista e così arrivò Silvano Leonelli già amico di Riccardo.Iniziammo anche così a frequentarci ed a trascorrere delle serate o dei pomeriggi in compagnia.Fu durante uno di questi pomeriggi in trasferta in quel di Riva del Garda nel marzo del 1993 che si originò il nome Phaedra.Da un po’ stavamo pensando ad un nome per il gruppo che oramai aveva in repertorio già 5 o 6 cover e si apprestava ad esordire di lì a poche settimane.

Mentre passeggiavo per il centro di Riva la mia attenzione si soffermò sull’insegna, penso, di una gioielleria o di una boutique,non ricordo bene,che aveva nome “Pharaon”.Subito mi balzò in testa Phaedra e lo proposi a Riccardo che rispose Phaedron ;no, dissi io,questa storpiatura non ci sta proprio ed insistetti per Phaedra che alla fine fu accolto anche da Gerardo. Ma perché,leggendo Pharaon, mi inventai Phaedra ? Beh devo dire,ritornando ai riferimenti molteplici, che senza dubbio ha contribuito a ciò la mia ossessionante passione per la mitologia greca e per tutto ciò che riguarda l’ellenismo.Ma non finisce qui.Un ruolo fondamentale lo gioca anche la musica. “Phaedra” era il titolo di uno dei  più bei dischi di un gruppo che ho amato e “strascoltato”in adolescenza: TANGERINE DREAM.

Ma non solo.Un altro gruppo sconvolse la mia preadolescenza;il gruppo con cui forse ho imparato ad ascoltare la musica con maggiore speculazione ed interesse: VANILLA FUDGE.

I VANILLA FUDGE sono stati fra i primi se non addirittura i primi ad inserire nel rock elementi primari di sinfonismo,classica,psichedelia,jazz realizzando un crossover musicale incredibile nel 1967 prima di “Seargent Pepper”,”Days of future passed”, “Music in a doll’s house”.

Senza dubbio dal vivo erano inarrivabili per tutti,Led Zeppelin e Yes compresi,che dovevano accontentasri di aprire i loro concerti.Ebbene un giorno di settembre nel 1969 alla RAI nazionale,solita trasmissione di musica leggera,vidi questo gruppo che suona “Some velvet morning” con strumentazione inconsueta  ed inadatta per i palchi italiani dei cantanti nostrani  abituati al playback! Risultato: i VANILLA FUDGE vincono la mostra di musica leggera di Venezia (quello era il nome della manifestazione canora) ed io me ne vado a letto canticchiando la melodia di quel brano che recitava “Phaedra is my name” !

Mi fermo qui per intanto rivelando che talvolta,qualche anno fa, si era pensato di aggiornare il nome del gruppo considerandolo vecchio o anacronistico ma tant’è dopo anni ci si abitua al marchio originario e ci si affeziona anche.Oramai, nel nostro piccolo, siamo conosciuti in questo modo.

Phaedra è sinonimo di elaborazione e pazzia musicale;dalle proposta iniziale di cover siamo passati ai brani originali nei quali convergono i gusti musicali e compositivi dei componenti.Qualcuno ci ha chiesto perché non facciamo musica più orecchiabile ma nessuno di noi si ostina a volere complicare le cose,le melodie e gli arrangiamenti emergono durante le prove e noi siamo sempre alla ricerca nelle nostre canzoni di collegamenti melodici e ricorrenti nell’arco dell’intero brano.

La comunicazione tramite musica e testi rimane lo scopo precipuo.